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Sci alpino, Soelden si prepara per il via della stagione: Brignone e Bassino cariche, Goggia non rischia

 

La lunga attesa è finalmente agli sgoccioli: nel week-end a Soelden la Coppa del Mondo di sci alpino riaprirà ufficialmente i battenti con le due prove d’apertura, che tradizionalmente strizzano l’occhio ai gigantisti. Perché il ghiacciaio del Rettenbach è il palcoscenico perfetto per togliersi di dosso la ruggine dei lunghi mesi estivi: quest’anno di neve ce n’è in abbondanza, e se non interverranno altre situazioni meteorologiche (sempre da temere a queste latitudini) la partenza è da considerarsi assicurata. Con l’Italia pronta subito a giocarsi carte importante, specialmente in campo femminile.

Sofia ancora a casa, ma Fede e Marta ci provano Riecco Shiffrin: che sfida con Gut-Behrami De Aliprandini e Vinatzer le carte al maschile I grandi ritorni: Braathen sicuro, Hirscher in dubbio

Sofia ancora a casa, ma Fede e Marta ci provano

Non ci sarà Sofia Goggia, ancora in ripresa dopo l’infortunio alla tibia e al malleolo che lo scorso febbraio l’ha estromessa dai giochi per le coppette di specialità (era nettamente avanti in quella di discesa e messa bene in quella di supergigante). La bergamasca dovrebbe rientrare soltanto in America, a inizio dicembre, la l’Italia ha comunque due carte pesanti da giocare sul Rettenbach: Federica Brignone e Marta Bassino vantano una vittoria a testa nella prova d’apertura di Soelden, anche se quella di Fede è lontana ormai 9 anni (era il 2015: sul podio con lei Shiffrin e Weirather), mentre Marta ha vinto nel 2020 proprio davanti alla valdostana e a Petra Vlhova.

Che la pista però piaccia a Brignone non è un mistero: oltre al successo del 2015 vanta ben tre secondi posti, l’ultimo dei quali ottenuto lo scorso anno dietro a Lara Gut-Behrami, che quando vince però un’italiana sul podio se la porta sempre (era successo anche a Bassino, terza nel 2017). L’Italia a Soelden vanta anche un’altra vittoria, lontana nel tempo: è quella di Denise Karbon, vittoriosa sulle nevi austriache nel 2008.

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Riecco Shiffrin: che sfida con Gut-Behrami

Gli occhi di tutti, come logica vuole, saranno rivolti soprattutto su quel che faranno Shiffrin e Gut-Behrami, con la statunitense che punta a fare man bassa di punti nelle discipline tecniche per poter dare l’assalto alla sfera di cristallo, avendo annunciato di voler rinunciare alle gare veloci dopo la caduta dell’anno passato a Cortina.

L’Italia presenterà al via 7 atlete: oltre a Brignone e Bassino spazio a Roberta Melesi, Asja Zenere, Elisa Platino, Ilaria Ghisalberti e Giorgia Collomb, quest’ultima al debutto assoluto in Coppa del Mondo dopo gli exploit ottenuti ai giochi olimpici giovanili dell’anno passato, quando riuscì a portare a casa ben tre medaglie. Appuntamento sabato alle 9,30 con la prima manche e alle 12,30 con la seconda (diretta Eurosport e RaiSport HD).

De Aliprandini e Vinatzer le carte al maschile

Domenica toccherà come tradizione agli uomini, che non gareggiano sul Rettenbach da due anni, beffati lo scorso anno dalle cattive condizioni meteo con tanto vento a rendere impossibile lo svolgimento della gara. A differenza delle ragazze, il contingente maschile è certamente meno competitivo, anche se l’auspicio è che l’imprevedibilità della gara inaugurale possa regalare qualche gioia inattesa.

Saranno in totale 5 gli azzurri al via: Luca De Aliprandini è quello con le maggiori aspirazioni di chiudere almeno tra i primi 10, seguito da Giovanni Borsotti, Hannes Zingerle, Simon Talacci e Alex Vinatzer. Quest’ultimo, dopo i progressi dell’anno passato mostrati in gigante, spera di poter ottenere subito un bel piazzamento per guadagnare punti e un miglior pettorale di partenza.

Potrebbe esserci anche Filippo Della Vite al cancelletto di partenza, ma una decisione al riguardo verrà presa solo all’ultimo, dopo che una caduta in allenamento gli ha procurato la frattura scomposta del pollice della mano destra e un piccolo taglio.

I grandi ritorni: Braathen sicuro, Hirscher in dubbio

Sul Rettenbach però tutti aspettando i due grandi “cavalli di ritorno” della stagione maschile di Coppa del Mondo: Lucas Braathen e Marcel Hirscher si stanno allenando proprio sulle nevi austriache, come ha dimostrato una foto postata dal norvegese (ma di passaporto brasiliano, paese d’origine della madre e nazione con la quale ha deciso di tesserarsi). E se il primo ha praticamente già confermato la propria presenza al via, il secondo è rimasto più sul vago, ribadendo di voler rientrare solo quando sentirà di essere pronto per competere con i migliori.

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Hirscher, che gareggerà sotto bandiera olandese (la nazione da cui proviene sua madre), scioglierà la riserva solo all’ultimo, col pubblico austriaco in fibrillazione da giorni. Ci saranno invece il dominatore delle ultime stagioni, Marco Odermatt, e i suoi rivali Loic Meillard, Zan Kranjec ed Henrik Kristoffersen.

 

Classifica ATP, Sinner eguaglia Wilander e punta Alcaraz: Ruud, Rublev e de Minaur infiammano la corsa per le Finals

 

Continua il dominio di Jannik Sinner in vetta al ranking ATP, con l’altoatesino che raggiunge Mats Wilander e mette nel mirino il n°2 al mondo Carlos Alcaraz nella speciale classifica dei giocatori che sono rimasti più a lungo in vetta al ranking. Intanto con l’avvicinarsi del fine stagione si infiamma anche la Race le ATP Finals, con i tornei di categoria 500 di Vienna e Basilea che potrebbero già risultare decisivi.

Sinner eguaglia Wilander: 20esima settimana da n°1 Ora Alcaraz nel mirino Si infiamma la corsa per le Finals

Sinner eguaglia Wilander: 20esima settimana da n°1

Oggi lunedì 21 ottobre Jannik Sinner ha iniziato la sua ventesima settimana (consecutiva) da n°1 ATP, posizione raggiunta il 10 giugno scorso e mai più abbandonata. Un traguardo che permette all’altoatesino di eguagliare la leggenda del tennis Mats Wilander, ex tennista svedese capace di conquistare sette titoli dello slam e oggi commentatore per Eurosport, al 17esimo posto nella classifica dei giocatori che sono rimasti più a lungo in vetta al ranking.

Ora Alcaraz nel mirino

Visto l’ampio margine in classifica che lo separa dal n°2 Carlos Alcaraz (11920 punti a 7120), Sinner è sicuro non solo di chiudere l’anno al primo posto, ma di mantenere la posizione fino al termine dei prossimi Australian Open, quando scadranno i 2000 punti del suo primo titolo slam vinto in carriera.

Ciò significa che Jannik manterrà la vetta del ranking almeno fino al 27 gennaio 2025, il che significherebbe raggiungere le 33 settimane al n°1 ATP, traguardo che lo avvicinerebbe molto proprio ad Alcaraz, che lo nella classifica dei giocatori che sono rimasti più a lungo in vetta al ranking con 36 settimane. Questo significa che facendo ancora bene nell’Happy Slam – senza per forza vincere – Sinner sarebbe quasi sicuro di superare Carlitos, indipendentemente dai risultati dello spagnolo.

Si infiamma la corsa per le Finals

Manca sempre meno per le ATP Finals, uno degli eventi tennistici più attesi dell’anno, soprattutto da noi italiani visto che si tengono al Palalpitur di Torino. Sinner, Alcaraz, Alexander Zverev e Daniil Medvedev sono gli unici ad aver raggiunto la matematica qualificazione. Rimangono dunque quattro posti ancora a disposizione, anche se è difficile che Taylor Fritz possa venire impensierito visti i quasi 1000 punti di vantaggio sul primo degli esclusi.

Difficile considerare a rischio anche la presenza di Novak Djokovic: per quanto a livello di punti il serbo potrebbe ancora venire raggiunto, pensare che ben tre giocatori lo superino da qui al 10 novembre appare davvero azzardato. Più complicate invece le posizioni di Casper Ruud (7° con 3845 punti) e Andrey Rublev (8° con 3620), che potrebbero venire raggiunti dal primo degli attuali esclusi, Alex de Minaur, che si trova a 3355 punti. Fondamentali saranno già i tornei di categoria 500 di questa settimana (Basilea dove sono presenti il norvegese e il russo e Vienna dove invece è iscritto l’australiano) vista l’assenza dei primissimi al mondo a parte Alexander Zverev nella capitale austriaca.

Qui trovate la classifica ATP

 

Inter, Dimarco in contropiede: elogio sul web di Theo Hernandez, nemico numero uno degli interisti

 

Abituato a sorprendere le difese avversarie con il suo sinistro, stavolta Federico Dimarco prende in contropiede i tifosi dell’Inter, elogiando pubblicamente uno dei rivali per eccellenza dei nerazzurri – anzi, dei supporter nerazzurri – degli ultimi anni: Theo Hernandez, terzino del Milan.

Inter: Dimarco, elogio sul web a Theo Hernandez Inter, le parole di Dimarco su Theo Hernandez Dimarco e la sua storia nell’Inter Dimarco: la finale di Champions persa col City

Inter: Dimarco, elogio sul web a Theo Hernandez

Calciano con lo stesso piede, giocano entrambi sulla fascia, amano attaccare più che difendere: Federico Dimarco e Theo Hernandez hanno molto in comune, ma in pochi potevano aspettarsi che l’esterno mancino dell’Inter si spendesse in un vero e proprio elogio del francese del Milan.

Il motivo è chiaro: Theo non è esattamente stato il più simpatico degli avversari dei nerazzurri nei derby degli ultimi anni e il rapporto tra il rossonero e la tifoseria dell’Inter ha ripetutamente conosciuto dei momenti di alta tensione. L’ultimo, le parolacce rivolte dallo stesso Theo alla curva nerazzurra nello scorso derby, vinto dal Milan. Ma a Dimarco tutto questo non importa: Theo Hernandez è un gran giocatore e il mancino dell’Inter non può non riconoscerlo.

Inter, le parole di Dimarco su Theo Hernandez

“Ci sono giocatori come Theo Hernandez che io stimo tantissimo, anche se adesso mi insulteranno. Ma io lo stimo. Come altri giocatori di altre squadre”: queste le parole pronunciate da Dimarco a BSMT, il podcast a cura di Gianluca Gazzoli.

Non solo: nel parlare dei giocatori che stima da sempre Dimarco inserisce il nome di Theo Hernandez accanto a quelli di due grandi nomi dell’Inter del passato: “Da piccolo c’era Roberto Carlos, mi piaceva anche Maxwell”.

Dimarco e la sua storia nell’Inter

Nel podcast di Gazzoli Dimarco affronta anche altri argomenti, come il lungo giro fatto per arrivare a giocare in serie A con l’Inter, nel cui settore giovanile è cresciuto. “Sono l’ultimo dei predestinati – le sue parole – Devo tanto a quello che ho vissuto nel settore giovanile, quello che mi hanno insegnato le persone che ho incontrato. Sono cose che mi porto in campo e fuori”.

Dimarco: la finale di Champions persa col City

Infine Dimarco ha parlato anche di una delle più grandi delusioni da lui vissute con l’Inter: la sconfitta nella finale di Champions League del 2023 contro il Manchester City. “Finita la partita ero deluso – confessa il mancino – , ero morto proprio, però il giorno dopo mi sono detto: questa squadra è arrivata in finale di Champions e nessuno se lo aspettava incontrando squadre di valore, col City tutti pensavano che avremmo preso quattro gol e invece ce la siamo giocata alla pari. Questo dimostra quanto è forte il gruppo”.

Tennis, la classifica ATP: Sinner sempre primo davanti ad Alcaraz. Resistono i sette azzurri in top-50

 

La classifica ATP ufficiale del 21 ottobre 2024. Questa è la top-100. Stabile la top-5 che vede sempre Jannik Sinner al primo posto davanti a Carlos Alcaraz e Alexander Zverev. L’unica novità tra i primi dieci è il sorpasso di Grigor Dimitrov (ora nono) ai danni di Alex de Minaur (decimo).

Ecco gli altri tennisti azzurri, di cui ben 7 in top-50: Lorenzo Musetti sale di una posizione al 17° posto, mentre Flavio Cobolli° e Matteo Arnadli scendono di una e si ritrovano 31° e 37°. Guadagnano posizioni anche Matteo Berrettini, una che lo porta al 41° posto, Luciano Darderi, che sale di due al 44°, e Lorenzo Sonego, che avanza di una posizione al 49° posto. Scivolano indietro invece Fabio Fognini, che ne perde una ritrovandosi 77°, e Luca Nardi, che con le tre posizioni perse finisce al limite della top-100.

Classifica ATP

# +/- Giocatore Età Naz. Pti 1 Jannik Sinner 23 ITA 11920 2 Carlos Alcaraz 21 ESP 7120 3 Alexander Zverev 27 GER 6795 4 Novak Djoković 37 SRB 6210 5 Daniil Medvedev 28 RUS 5530 6 Taylor Fritz 26 USA 4380 7 Andrey Rublev 27 RUS 4150 8 Casper Ruud 25 NOR 3890 9 1 Grigor Dimitrov 33 BUL 3735 10 -1 Alex de Minaur 25 AUS 3570 11 Stefanos Tsitsipas 26 GRE 3405 12 1 Tommy Paul 27 USA 3215 13 -1 Hubert Hurkacz 27 POL 3060 14 Holger Rune 21 DEN 2985 15 Frances Tiafoe 26 USA 2625 16 Ugo Humbert 26 FRA 2515 17 1 Lorenzo Musetti 22 ITA 2425 18 1 Jack Draper 22 GBR 2310 19 2 Félix Auger-Aliassime 24 CAN 2130 20 Arthur Fils 20 FRA 2090 21 2 Alejandro Tabilo 27 CHI 2023 22 Sebastian Korda 24 USA 2020 23 -6 Ben Shelton 22 USA 2010 24 2 Karen Khachanov 28 RUS 1985 25 -1 Alexei Popyrin 25 AUS 1775 26 1 Sebastián Báez 23 ARG 1725 27 -2 Tomáš Macháč 24 CZE 1723 28 5 Jiří Lehečka 22 CZE 1605 29 Jordan Thompson 30 AUS 1571 30 1 Francisco Cerúndolo 26 ARG 1570 31 -1 Flavio Cobolli 22 ITA 1482 32 -4 Alexander Bublik 27 KAZ 1460 33 -1 Nuno Borges 27 POR 1446 34 Nicolás Jarry 29 CHI 1400 35 2 Tallon Griekspoor 28 NED 1400 36 -1 Tomás Martín Etcheverry 25 ARG 1375 37 -1 Matteo Arnaldi 23 ITA 1355 38 Brandon Nakashima 23 USA 1340 39 Pedro Martínez 27 ESP 1320 40 Jan Lennard Struff 34 GER 1285 41 1 Matteo Berrettini 28 ITA 1270 42 2 Luciano Darderi 22 ITA 1228 43 2 Alex Michelsen 20 USA 1220 44 -1 Mariano Navone 23 ARG 1188 45 15 Roberto Bautista Agut 36 ESP 1146 46 Zhizhen Zhang 28 CHN 1145 47 2 Juncheng Shang 19 CHN 1075 48 -1 Marcos Giron 31 USA 1065 49 1 Lorenzo Sonego 29 ITA 1061 50 -2 Giovanni Mpetshi Perricard 21 FRA 1026 51 Jakub Menšík 19 CZE 1022 52 -11 Gaël Monfils 38 FRA 1010 53 -1 Cameron Norrie 29 GBR 989 54 -1 David Goffin 33 BEL 980 55 -1 Roberto Carballés Baena 31 ESP 980 56 1 Fábián Marozsán 25 HUN 940 57 -1 Adrian Mannarino 36 FRA 929 58 -3 Miomir Kecmanović 25 SRB 925 59 2 Alexander Shevchenko 23 KAZ 925 60 -2 Roman Safiullin 27 RUS 888 61 1 Arthur Rinderknech 29 FRA 872 62 2 Alejandro Davidovich Fokina 25 ESP 860 63 2 Jaume Munar 27 ESP 844 64 2 Yoshihito Nishioka 29 JPN 839 65 4 Zizou Bergs 25 BEL 833 66 1 Facundo Díaz Acosta 23 ARG 830 67 1 Botic van de Zandschulp 29 NED 804 68 2 Alexandre Müller 27 FRA 797 69 -6 James Duckworth 32 AUS 781 70 1 Corentin Moutet 25 FRA 764 71 1 Christopher O’Connell 30 AUS 762 72 13 Aleksandar Vukic 28 AUS 759 73 4 Hugo Gaston 24 FRA 748 74 1 Dušan Lajović 34 SRB 746 75 -16 Pavel Kotov 25 RUS 745 76 -3 Yunchaokete Bu 22 CHN 737 77 -1 Fabio Fognini 37 ITA 721 78 2 Thiago Seyboth Wild 24 BRA 717 79 -5 Sebastian Ofner 28 AUT 704 80 7 Arthur Cazaux 22 FRA 698 81 -3 Sumit Nagal 27 IND 691 82 2 Daniel Altmaier 26 GER 690 83 -4 Rinky Hijikata 23 AUS 687 84 -3 Dominik Koepfer 30 GER 686 85 -2 Thanasi Kokkinakis 28 AUS 678 86 -4 Emil Ruusuvuori 25 FIN 663 87 31 Gabriel Diallo 23 CAN 662 88 5 Márton Fucsovics 32 HUN 639 89 Taro Daniel 31 JPN 629 90 5 Quentin Halys 27 FRA 628 91 -5 Yannick Hanfmann 32 GER 627 92 7 Jacob Fearnley 23 GBR 626 93 -2 Max Purcell 26 AUS 621 94 2 Borna Ćorić 27 CRO 620 95 -3 Denis Shapovalov 25 CAN 618 96 5 Lucas Pouille 30 FRA 616 97 -3 Francisco Comesaña 24 ARG 611 98 -10 Thiago Monteiro 30 BRA 606 99 -9 Aleksandar Kovačević 26 USA 594 100 -3 Luca Nardi 21 ITA 594

Calendario di tutti i tornei ATP 2024

 

Empoli, esclusiva Rebecca Corsi: la verità e il racconto sul tifoso napoletano ‘cacciato’ dallo stadio

 

Cosa è successo al momento del gol del Napoli allo stadio Castellani durante la gara contro l’Empoli? E’ il minuto 60′ quando l’arbitro Abisso, richiamato dal VAR, vede ed assegna un calcio di rigore alla squadra di Antonio Conte. Ma dopo il gol di Kvaratskhelia c’è stato un episodio controverso tra una famiglia di tifosi del Napoli e il Presidente del club dei toscani, Fabrizio Corsi. Al termine della gara, una giornalista ha riportato sui social la notizia di un presunto “tentativo di allontanamento (con tanto di intervento di polizia) della famiglia dalle tribune”. Intervistata da Virgilio Sport, Rebecca Corsi, figlia del Presidente dell’Empoli e ad del club, ha chiarito la vicenda.

Chi è Rebecca Corsi, la sua storia nell’Empoli Empoli-Napoli, problemi in tribuna al gol dei partenopei La replica dell’ amministratrice dell’Empoli, Rebecca Corsi La nota dell’Empoli per spiegare l’accaduto in tribuna

Chi è Rebecca Corsi, la sua storia nell’Empoli

Rebecca Corsi, amministratore delegato dell’Empoli, concilia famiglia e lavoro. Tante le iniziative social introdotte: Empoli for Charity e il progetto “Scuola del tifo”, per educare i giovani tifosi. Figlia del presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi, è stata responsabile comunicazione e marketing, presidente delle Empoli Ladies e ha ottenuto importanti ruoli dirigenziali.

Dal 2022, Rebecca Corsi, è anche consigliera della Lega Serie A: prima donna dai tempi di Rossella Sensi che lasciò la carica dopo la cessione della Roma nel 2011.

Empoli-Napoli, problemi in tribuna al gol dei partenopei

Una giornalista napoletana, al termine della gara Empoli-Napoli, ha segnalato sui propri profili social dell’accadimento di un ‘gravissimo episodio’ in tribuna centrale: “Un tifoso del Napoli presente in tribuna, con una bambina piccola, ha esultato al gol del Napoli. Dopodiché sono stati chiamati gli steward per farlo uscire. La bambina (figlia ndr.) si terrorizza. Poi arriva la polizia e fa riaccomodare il tifoso. La parte più preoccupante è che sarebbe stato il presidente Corsi a chiedere l’intervento degli steward.”

La replica dell’ amministratrice dell’Empoli, Rebecca Corsi

Corsi, ci può chiarire quanto accaduto sui vostri spalti al gol del Napoli?
“C’è stato un grande malinteso su tutta la vicenda. Lo stadio Castellani, dotato di capienza ridotta, ha chiaramente una forte vicinanza dei tifosi in tribuna all’area vip centrale. Al momento del gol, il Presidente Corsi ha ricevuto qualche improperio, ma gli steward addetti alla sicurezza hanno invitato le persone a ritrovare la calma”.

Cosa è accaduto alla bambina presente sugli spalti?
“Successivamente una bambina è scoppiata in lacrime ma è stata prontamente accolta da me assieme a tutta la sua famiglia, la vicenda sarà durata solo pochi attimi. Allo stadio si viene per divertirsi, per questo subito mi sono mossa per distendere gli animi e far tornare il sorriso.”

Al termine della gara è stata recuperata la calma da parte di tutti?
“Data la nostra grande sensibilità sul tema di accoglienza e rispetto del tifo negli stadi, mi sono preoccupata di invitare la famiglia nei nostri privati sky box ma non c’è stato bisogno perché la famiglia ha ritrovato la serenità. A fine partita mi sono ulteriormente accertata che fosse tutto ok”.

La nota dell’Empoli per spiegare l’accaduto in tribuna

Nella serata di ieri, dopo l’enorme boom mediatico della notizia del presunto allontanamento dei tifosi napoletani dallo stadio, il calcio Empoli ha emesso un comunicato stampa sul proprio sito ufficiale:

“L’Empoli Football Club, in merito a ricostruzioni fantasiose apparse sul web nel post gara con il Napoli, a tutela della propria rispettabilità e di quella del Presidente Fabrizio Corsi, tiene a precisare che nessuna persona è stata allontanata dallo stadio Carlo Castellani Computer Gross Arena.”

Clicca qui per le ultimissime notizie sull’Empoli calcio.

 

L’Arabia Saudita mira alla Champions League mentre 100 calciatrici scrivono alla Fifa di rompere con Riyad

 

L’Arabia Saudita punta ancora a inserire i propri club nella Uefa Champions League, come ammesso dall’a.d. dell’Al Hilal, ma le violazioni dei diritti delle minoranze da parte del governo di Riyad restano un ostacolo allo sviluppo del calcio saudita: oggi più di 100 calciatrici di 24 paesi diversi, come anticipato da El Pais, hanno scritto alla Fifa chiedendo di interrompere i rapporti con l’Arabia.

Le squadre dell’Arabia Saudita vogliono giocare la Champions Arabia Saudita, la lettera di 100 calciatrici alla Fifa L’accusa delle calciatrici all’Arabia Saudita: “Viola i diritti umani”

Le squadre dell’Arabia Saudita vogliono giocare la Champions

L’Arabia Saudita ha sempre più voglia di grande calcio, ma la fame di football degli sceicchi continua a scontrarsi con la questione etica riguardante il mancato rispetto da parte del governo di Riyad dei diritti umani, civili e politici delle minoranze, soprattutto quella LGBTIQ+. I club della Saudi League sognano infatti di partecipare alla Uefa Champions League: lo ha ribadito Esteve Calzada, a.d. dell’Al Hilal durante l’evento The Summit a Londra.

“La nostra aspirazione è quella di portare il nostro prodotto di fronte a quante più persone possibile, e la Champions League è probabilmente la competizione per club più importante al mondo – le parole di Calzada – Certamente non posso dire che non ci piacerebbe. Ma quanto sia realistico, quanto sia possibile, non lo so, ed è totalmente fuori dal mio controllo”.

Ricordiamo che, fino ad ora, il presidente della Uefa Aleksander Ceferin ha escluso la possibilità che i club della Saudi League partecipino alla Champions.

Arabia Saudita, la lettera di 100 calciatrici alla Fifa

Nel frattempo, però, c’è anche chi nel mondo del calcio non dimentica di sottolineare le continue violazioni dei diritti umani da parte dell’Arabia Saudita, chiedendo alle massime istituzioni sportive mondiali di tenere fuori i sauditi dal grande football.

L’ultimo appello è stato firmato da più di 100 calciatrici professioniste di 24 nazionalità differenti che hanno inviato una lettera al presidente della Fifa Gianni Infantino chiedendo di rompere i rapporti tra la federazione internazionale e Aramco, compagnia petrolifera saudita che ne rappresenta uno dei principali sponsor.

Come raccontato da El Pais e confermato all’agenzia ANSA da alcune firmatarie, nella lettera si reclama all’organismo di rompere gli accordi nel rispetto dei diritti basilari.

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L’accusa delle calciatrici all’Arabia Saudita: “Viola i diritti umani”

Nella lettera, i cui stralci sono stati riportati oggi dal quotidiano spagnolo El Pais, le calciatrici chiedono a Infantino di rompere Aramco in quanto rappresentante di un “regime autocratico che viola in maniera sistematica i diritti delle donne e criminalizza la comunità LGBTIQ+”.

Nella missiva, firmata anche dalla capitana del Canada Jessie Fleming e dall’attaccante spagnola Maitane Lopez, le calciatrici accusano Aramco di avere “una responsabilità evidente nella crisi climatica” e soprattutto di essere una società di proprietà di uno stato “che criminalizza le persone LGBTIQ+, e che opprime sistematicamente le donne”. Si attende ora la risposta della Fifa.

Douglas Luiz, Alisha Lehmann e il furto in casa: l’errore dei due calciatori della Juve che ha aiutato i ladri

 

Non è certamente un periodo d’oro per Douglas Luiz, il centrocampista brasiliano della Juventus al centro di mille polemiche per il rendimento ampiamente al di sotto delle aspettative, seguito al minutaggio col contagocce concessogli da Thiago Motta. L’ex Aston Villa e la compagna Alisha Lehmann, pure lei volto nuovo della Juventus (della squadra Women, ovviamente) hanno subito un furto un casa nella notte tra sabato e domenica. E forse hanno qualcosa da rimproverarsi.

Douglas Luiz e Alisha Lehmann: allarme non inserito correttamente Come i ladri si sono introdotti in casa dei calciatori della Juventus L’altra leggerezza: gioielli e preziosi non chiusi nella cassaforte Quanti furti in casa dei calciatori della Juve: una lunga sequenza

Douglas Luiz e Alisha Lehmann: allarme non inserito correttamente

Come è emerso dai primi riscontri, documentati in un esauriente articolo firmato da Gianni Giacomino e pubblicato sull’edizione odierna del quotidiano La Stampa, la coppia di calciatori della Juventus potrebbe aver commesso un errore fatale: il sistema di allarme, infatti, non sarebbe stato inserito correttamente al momento dell’uscita dall’abitazione. Douglas Luiz sabato sera era impegnato contro la Lazio (dove ha rischiato il rosso per un brutto intervento ai danni di Patric), Alisha era a Milano con le Women in vista del match di domenica contro l’Inter.

Come i ladri si sono introdotti in casa dei calciatori della Juventus

I ladri si sono introdotti all’interno dell’abitazione forzando una finestra al secondo piano che hanno raggiunto attraverso l’impiego di una scala allungabile. L’allarme non è scattato – ovviamente – e, una volta all’interno, i malviventi si sono potuti sbizzarrire a cercare gioielli, preziosi, monili, capi d’abbigliamento firmati e tutto quanto potesse far loro comodo. A quanto pare, poi, Douglas Luiz e Alisha Lehmann hanno commesso un’altra leggerezza. Che, in qualche modo, ha reso meno complicata la vita ai ladri stessi.

L’altra leggerezza: gioielli e preziosi non chiusi nella cassaforte

I due calciatori, infatti, non avevano riposto le dozzine di collane d’oro con diamanti, una decina di orologi di lusso, più qualche migliaio di euro e di sterline nella cassaforte, che avrebbe costretto la banda di criminali a perdere qualche minuto in più per effettuare la forzatura con l’ausilio di una fiamma ossidrica: tutti i preziosi, del valore complessivo di circa mezzo milione di euro, erano sparsi nei cassetti.

Quanti furti in casa dei calciatori della Juve: una lunga sequenza

Solo al ritorno a casa dopo la Lazio, intorno all’una di notte, Douglas Luiz si è reso conto dell’intrusione e ha attivato finalmente l’allarme. Troppo tardi, ovviamente, anche se le immagini delle telecamere in zona potrebbero fornire dettagli utili all’individuazione della banda. Il furto in casa di Douglas e Alisha è solo l’ultimo di una lunga serie a danno di calciatori della Juve. Solo per citare i colpi degli ultimi tempi, a rimetterci sono stati Moise Kean, Kaio Jorge, Daniele Rugani e Angel Di Maria.

 

Lavezzi nella bufera per la rivelazione della ex Natalia: “Mi scriveva mentre la fidanzata era incinta”

 

Nuova polemica social su Ezequiel Lavezzi: sui social la ex Natalia Borges ha accusato l’ex attaccante di aver chattato con lei mentre la compagna dell’argentino Maria Guadalupe Tauro era incinta.

Lavezzi nei guai per un post della ex Natalia Borges Lavezzi, Borges contattata mentre la compagna era incinta Lavezzi, la reazione della famiglia Tauro Lavezzi: i problemi psichiatrici e la nascita di Vittorio

Lavezzi nei guai per un post della ex Natalia Borges

Guai familiari in arrivo per Ezequiel Lavezzi, tirato in ballo sui social dalla sua ex Natalia Borges. La modella brasiliana, con cui l’ex attaccante del Napoli e del Psg ha avuto una relazione finita nel 2022, ha infatti accusato l’argentino di averla contattata sui social mentre la compagna di lui, Maria Guadalupe Tauro, era incinta.

Lavezzi, Borges contattata mentre la compagna era incinta

Ad aggiungere pepe alla vicenda, il fatto che la Borges ha citato direttamente nel suo post la Tauro, madre del figlio del Pocho, Vittorio. “La sua fidanzata e mamma di suo figlio mi ha bloccato, quindi forse voi ragazzi potete farglielo sapere. Non mi piace quando mi scrivono uomini già impegnati”: ha scritto la Borges in un post che conteneva anche lo screenshot di una presunta chat con Lavezzi.

La Borges ha poi precisato che l’ex calciatore l’avrebbe contattata mentre la Tauro era incinta e di essere rimasta in silenzio fino a oggi proprio per rispettare la gravidanza della compagna di Lavezzi.

Lavezzi, la reazione della famiglia Tauro

L’argentino al momento non ha replicato alle accuse della Borges, così come la Tauro non ha ancora commentato la vicenda. Sul post pubblicato dalla brasiliana è invece intervenuta Valentina Tauro, sorella di Maria Guadalupe, che ha liquidato il post della modella come un tentativo di cercare visibilità a scapito della famiglia di Lavezzi.

“Sei una persona sporca, tutto ti tornerà indietro. Smettila di disturbare la famiglia di mia sorella. Ridicolo”, la scritto la cognata dell’ex calciatore, divenuto papà per la seconda volta nello scorso luglio.

Lavezzi: i problemi psichiatrici e la nascita di Vittorio

La nascita di Vittorio ha permesso a Lavezzi di mettersi alle spalle un periodo complicato: un anno fa il Pocho era stato ricoverato per problemi psichiatrici prima a Punta del Este e poi in una clinica vicino a Buenos Aires.

 

Juventus, per Douglas Luiz prova tv? Cosa dice il regolamento e cosa rischia il brasiliano

 

E’ un disastro l’inizio di stagione di Douglas Luiz in bianconero. Acquistato per 50 milioni in estate, poi quasi mai scelto e valutato come riserva fissa di Thiago Motta nelle prime 8 gare di campionato e infine anche la bufera generata, dopo pochi minuti dalla sua entrata in campo nel secondo tempo, per il caso da moviola in Juventus-Lazio relativo al pugno dato a Patric e non visto dal VAR. L’ex arbitro Graziano Cesari interviene a Pressing, su Canale 5, e spiega come poter applicare la prova tv per sanzionare il centrocampista brasiliano.

Graziano Cesari boccia il VAR e condanna Douglas Luiz Cesari spiega la possibilità della Prova TV per Douglas Luiz Ulteriori polemiche della Lazio sul caso Douglas Luiz

Graziano Cesari boccia il VAR e condanna Douglas Luiz

Durante la trasmissione “Pressing”, Graziano Cesari ha analizzato il controverso episodio che ha visto protagonista Douglas Luiz in Juve-Lazio per un gesto che ha sollevato molte polemiche. L’ex arbitro ha sottolineato come non ci sia differenza tra pugno, gomitata o schiaffo e ha bocciato il VAR che sarebbe dovuto intervenire.

L’ex arbitro ha espresso un giudizio chiaro sull’episodio, affermando che l’intervento di Douglas Luiz era da considerarsi condotta violenta e non solo: “Condotta violenta? Sì, assolutamente. Intervento del Var? Sì. Espulsione? Sì. Il movimento del giocatore è molto diverso da un contatto fortuito”.

Cesari spiega la possibilità della Prova TV per Douglas Luiz

L’episodio potrebbe non essere concluso. Secondo il regolamento, la prova TV per condotta violenta può essere applicata solo se né l’arbitro né il VAR si sono accorti del gesto incriminato. È ancora da chiarire se il VAR abbia considerato l’episodio non punibile con un’espulsione, ma solo con un’ammonizione, o se l’intero contatto sia sfuggito completamente all’attenzione degli ufficiali di gara.

Cesari spiega: “Bisogna vedere se il giudice sportivo richiederà un supplemento di rapporto, a quel punto starà agli arbitri e Var spiegare perché non sono intervenuti”.

Ulteriori polemiche della Lazio sul caso Douglas Luiz

Le proteste della Lazio non si fermano solo all’episodio della gomitata. Infatti, Douglas Luiz è stato coinvolto anche in un altro intervento su Rovella, giudicato solo da cartellino giallo dall’arbitro Sacchi. Tuttavia, secondo Cesari, l’entità del contatto avrebbe potuto giustificare una decisione più severa.

Le critiche si sono intensificate, con il direttore sportivo della Lazio, Fabiani, che ha duramente contestato l’operato del VAR, alimentando ulteriori polemiche sull’utilizzo della tecnologia in campo.

Nadal: “Djokovic il migliore, ora tocca a Sinner e Alcaraz”. Quanto vale la racchetta d’oro ricevuta in Arabia

 

Un mesetto e poi dirà definitivamente addio al tennis. Di fatto, ci sono solo le Finals di Malaga tra Rafa Nadal e il punto finale di una carriera leggendaria che l’ha visto vincere praticamente tutto, ma che forse avrebbe potuto regalargli altre gioie. Non fosse stato per tutti quegli infortuni, chissà dove si sarebbe spinto il maiorchino, re della terra rossa e mito per tanti appassionati. È egli stesso a chiederselo nel corso di una lunga e stuzzicante intervista ad As in cui ha parlato pure di Djokovic, Federer, Sinner e Alcaraz.

Nadal incorona Djokovic e Federer I nuovi signori del tennis: Sinner e Alcaraz La racchetta d’oro di Riad e le polemiche

Nadal incorona Djokovic e Federer

Ed è proprio il ritratto dei rivali, probabilmente, la parte più interessante. Grande il rispetto di Rafa per Nole: “Se in buona salute, può rimanere competitivo ai massimi livelli e puntare ancora a vincere i tornei più importanti”. E ancora: “È riuscito a mantenere un livello molto alto e a migliorare ogni anno. I numeri dicono che è il migliore, per questo anche il suo livello tennistico è stato il migliore. Inoltre, è quello che è riuscito a stare più lontano dagli infortuni”. Il rivale più grande però è stato un altro: “Federer. Perché quando sono arrivato nel circuito c’era lui ed è stato il primo”.

I nuovi signori del tennis: Sinner e Alcaraz

Adesso le grandi sfide tra Nadal e Federer o Djokovic stanno per lasciare spazio a quello che sembra destinato a diventare un lungo duopolio. I nuovi signori della racchetta si chiamano Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, anche per il fenomeno maiorchino che li conosce bene: “Sono al di sopra di tutti gli altri e non vedo un rivale che possa metterli in ombra. Nel medio termine non c’è nessuno che possa far loro una vera concorrenza, finché non hanno un infortunio che gli impedisca di esibirsi allo stesso livello”.

La racchetta d’oro di Riad e le polemiche

Intanto Rafa Nadal può godersi il cadeau, cachet milionario a parte, ricevuto a Riad per il Six Kings Slam: Turki Alalshikh, presidente della GEA in Arabia Saudita, lo ha omaggiato con una racchetta completamente in oro dal valore certificato di 250mila euro. Un regalo più che gradito dallo spagnolo, ma che ha scatenato una piccola bufera sullo “sportwashing”, l’abitudine dei sauditi a utilizzare lo sport per riabilitare una reputazione compromessa oppure nascondere condotte illecite. Per tanti, nel mondo, Nadal non avrebbe dovuto accettare.