Si fa dannatamente in salita la strada che porta l’Italia del basket verso Parigi: complice un finale inguardabile, gli azzurri di Pozzecco cedono a Porto Rico 80-69 e adesso si ritroveranno ad affrontare già in semifinale la Lituania, la squadra contro la quale (sulla carta) avrebbero dovuto spartirsi il pass per i giochi olimpici. Una brutta battuta d’arresto che getta un’ombra sinistra sul cammino di una nazionale che s’è smarrita in fretta dopo aver tenuto testa senza apparente difficoltà a una formazione che, sebbene completa in ogni reparto, appariva comunque alla stregua di un avversario alla portata. E che adesso obbligherà Gallinari e compagni a una doppia impresa per non dover restare fuori dal torneo olimpico.

Dominati a rimbalzo, imprecisi in attacco Alvarado fa malissimo, il finale è da incubo

Dominati a rimbalzo, imprecisi in attacco

Porto Rico ha trovato una serata di grazia, tirando col 50% dal campo (32/64, di cuoi 21/36 da dentro l’area). Ma ha soprattutto banchettato a rimbalzo, facendo valere i suoi centimetri in più (40-30: alla fine la differenza sta in buona misura in questo dato). All’Italia è mancata continuità, soprattutto nei momenti chiave del match: Alvarado con 29 punti ha infierito su una difesa che ha faticato a trovare le giuste contromisure, ma è in attacco che la banda del Poz ha incontrato le maggiori difficoltà.

Anche perché, tolti i 14 punti di Gallinari (che è uscito a 2’ dalla fine per una botta al ginocchio, anche se non dovrebbe trattarsi di un problema serio), il resto della truppa ha tirato a salve: Mannion è stato il solo ad andare in doppia cifra (11 punti), ma è mancato l’apporto di gente che avrebbe avuto punti nelle mani, ma è rimasta a guardare. Alla fine la batosta è di quelle che pesano nell’animo, oltre che nella testa e nelle gambe: se queste sono le premesse, pensare anche solo di giocarsela contro la Lituania è pura utopia.

Alvarado fa malissimo, il finale è da incubo

Al netto di un Alvarado cecchino dalla lunga distanza (6 triple su 9 mandate a bersaglio), è l’Italia che nel primo quarto deve remare e non poco per restare a contatto. Scivola a -7, poi risale con Pajola e Tonut, ma senza mai dare l’impressione di poter prendere il comando delle operazioni. Nel secondo però lo spunto è quello giusto: due triple di Abass mandando gli azzurri avanti di 6 lunghezze e il distacco più o meno rimane immutato fino a quando Waters non trova il modo per accorciare, anche se sul contropiede di Tonut che vale il 40-35 all’intervallo lungo le cose sembrano prendere la giusta piega.

A spazzare via i propositi positivi ci pensa il 9-2 di parziale col quale Porto Rico si ripresenta sul parquet nel terzo quarto: Spissu, Mannion e Ricci sono gli unici a vedere la retina e l’Italia almeno arriva al 30’ in perfetta parità (57-57). A sparigliare le carte ancora una volta ci pensa Alvarado, letale con due triple che spezzano definitivamente l’equilibrio. Conditt IV la sigilla con 2’ da giocare: Parigi non è mai stata così lontana.

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